Il ragazzo mi aiutò e mi sostenne, per poi condurmi a un divanetto sul quale mi fece mi fece sedere. Gli rivolsi un debole sorriso, divorando a grandi morsi quel che restava del croissant e poco dopo mi disse in un tono di finto rimprovero che avevo bisogno di zuccheri.
Non ho un soldo confessai a bassa voce Accetto volentieri: se mi offri un cappuccino e un altro cornetto, ti racconterò qualcosa di me, che ne pensi? allungai la mano e abbozzai un sorriso verso lo sconosciuto Io mi chiamo Misa, e tu?
Che fosse la persona che cercavo? Beh, non era lui nello specifico, ma avrebbe magari potuto darmi delle informazioni o, meglio ancora, portarmi direttamente dal mio vecchio amico Adrian.
In seguito, egli mi chiese se volessi altro da mangiare, magari qualcosa di zuccherato da bere, Gli sorrisi un po' dispiaciuta per il mio comportamento.
Non volevo derubarti, giuro che non sono una ladra! E' solo che... beh, ho fame... tanta... ammisi senza vergognarmi.
Dopotutto, era forse una colpa? No. Non ero una pluriomicida, avevo solo fame, da morire.
Spero di non averti infastidito...
Non era da me essere gentile, ma lui ispirava a pelle fiducia e simpatia.
Mi leccai via lo zucchero dalle labbra e gli sorrisi di nuovo.
Era pressoché incredibile che mi ricordassi ancora come si facesse dopo tutto quel tempo!

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Fui grata a Belle per la sua discrezione, tuttavia mi dispiacque molto il fatto che lei pensasse di essere stata indiscreta. Dopo tutto, non era assolutamente colpa sua se mi trovavo in una situazione così difficile e complicata. Non potevo sapere se in quel momento mio cugino Enzo o sua madre Lorraine mi stessero spiando o in alternativa facendo seguire da qualcuno, magari pagandolo, comunque era buona educazione portare a termine quanto mi ero proposta di fare poco prima.
Tornai quindi da belle, dopo aver pagato il conto, e bevetti un sorso d'acqua fresca. Lo facevo sempre dopo aver bevuto il caffe. Sorrisi alla ragazza e le indicai l'uscita del locale. Possiamo andare se vuoi la mia macchina è proprio qui fuori
Dopotutto ero utile ad Enzo e non poteva di certo uccidermi soltanto perché avevo dato un passaggio ad un'amica, giusto?
Qualcuno potrebbe pensare che l'abitacolo della propria macchina sia un luogo sicuro per parlare ancora meglio per lasciarsi andare a delle confidenze con un'amica o una persona fidata. Non che non considerarsi belle una persona fidata, al contrario sapevo di potermi fidare della giovane salvatrice, ma era di mio cugino e sua madre che non ci si poteva fidare. Decisi quindi che non avrei rivelato ulteriori dettagli circa la mia situazione infatti non ne andava solo della mia vita bensì di quella della mia sorella gemella ritrovata e di mio padre che avevo creduto morto per la maggior parte della mia vita.
mi dispiace davvero di non poterti fornire ulteriori spiegazioni riguardo ai servizi che offriamo nel mio centro benessere, ma credimi si tratta di servizi che vanno provati in prima persona... proprio come ti dicevo prima. Ti invito nuovamente quindi a venirmi a trovare in questi giorni vedrai che non rimarrai delusa. Non uno solo dei nostri clienti si è mai lamentato. Ok adesso puoi indicarmi la strada, Belle!
Dopo averle aperto gentilmente la portiera fece il giro dell'auto e mi misi al volante, pronta a guidare fino al luogo dell'orfanotrofio dove Belle doveva recarsi.
Il mal di testa mi martellava ancora le tempie, forse anche più forte di prima purtroppo.
Sorrisi a Belle e mi portai una mano al viso riavviandomi capelli per poi inserire la chiave e sfrenai la macchina con impazienza.

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